Le lingue Sami

Le lingue Sami sono un gruppo di lingue parlate dal popolo Sami, che essendo un’etnia (con bandiera, parlamento e giorno di festa nazionale) ha appunto anche una lingua propria. O meglio, un gruppo di lingue, che si differenziano in base alla zona della Lapponia in cui risiedono i gruppi Sami in tutte e quattro le nazioni in cui sono stanziati i Sami: Finlandia, Norvegia, Svezia e nord-est della Russia.

Il numero di parlanti è abbastanza esiguo, circa 35.000, la cui maggior parte si trova in Norvegia e risiede nella zona di Kautokeino e Tana. Si tratta di una lingua minoritaria ufficiale della Svezia, mentre alcune varianti godono di status di lingua ufficiale in alcuni comuni in Finlandia (per es. Inari e Utsjoki), Svezia e Norvegia (per es. Kautokeino, Tana, Porsanger, Nesseby e Tysfjord).
In Russia invece, nel distretto di Lovozero, il sami Kildin viene insegnato nelle scuole.

Ma qual è l’origine di queste lingue? A dispetto della “logica”, le lingue Sami non provengono dalle lingue scandinave e nemmeno dall’antico norreno, bensì dall’antico Uralico, la lingua che veniva parlata tra il Volga e l’Oka circa 4000 mila anni fa. Attorno all’anno 100 a.c una parte di questi parlanti di antico Uralico si spostarono verso ovest, dove contaminarono la loro lingua con i contatti di parlanti di lingue Baltico-Slave: possiamo infatti trovare alcuni prestiti semantici dalle lingue baltiche, nelle moderne lingue sami. Dati i forti contatti anche con il finlandese, le lingue sami hanno anche molti prestiti da questa lingua e sono classificate come lingua ugrofinnica e fanno parte del ceppo uralico.

Dal punto di vista linguistico invece, le lingue Sami recano alcune differenze sintattiche e grammaticali rispetto alle lingue scandinave e romanze: si tratta infatti, come le altre lingue uraliche, di lingue agglutinanti (come il finnico), cioè con parole create dalla unione di più morfemi, modificando suffissi e radici a livello morfo-fonologico.

Si tende spesso a considerare il Sami come una lingua unitaria, ma non è così. Abbiamo sempre usato il plurale, proprio perché si può parlare di continuum dialettale: si tratta di varianti linguistiche in cui i parlanti limitrofi hanno un certo grado di intercomunicazione e comprensione reciproca. Tutte le lingue sami hanno un vocabolario base molto simile, così come la struttura grammaticale. Le parole che appartengono ai campi semantici della famiglia, dell’ambiente e delle tradizioni sono quelle che mostrano più somiglianze tra i vari dialetti.

La differenza tra il Lule Sami e quello del Finnmark centrale è paragonabile alla differenza tra svedese e norvegese, mentre la differenza tra Sami del Nord e Sami del Sud è paragonabile e quella tra svedese e islandese. Agli estremi del continuum tuttavia non c’è comprensione senza imparare la lingua altrui. Le lingue Sami svedesi generalmente sono incomprensibili per chi parla il Sami del nord. Lo stesso dicasi per il Sami di Kola. La lingua franca tra le popolazioni Sami è spesso il finlandese, che più o meno viene compreso da quasi tutti i Sami.

Ma quante sono le lingue sami? 11, di cui alcune purtroppo estinte o in via di estinzione.  
Le lingue Sami parlate a ovest sono:

  • Sami del Sud
  • Ume Sami
  • Pite Sami
  • Lule Sami
  • Sami del Nord

Le lingue Sami parlate a Est invece sono:

  • Inari Sami
  • Kemi Sami (completamente estinto da oltre un secolo, non ci sono locutori ma solo qualche trascrizione di yoik dell’ottocento, nonché un breve dizionario scritto nei primi dell’Ottocento da un prete di Rovaniemi che si chiamava Jaakko Fellman)
  • Skolt Sami
  • Akkala Sami (estinto nel 2003)
  • Kildin Sami
  • Ter Sami (solo due parlanti attivi)

Come spesso successe nella storia delle lingue scandinave (nella fattispecie per il feringio), una delle prime attestazioni di una lingua Sami in forma scritta la ritroviamo nei testi sacri: fu infatti Nicolaus Andreae, un pastore di Pitea, che mise per iscritto  nel 1619 due testi in Sami: un innario e un libro di sermoni. La prima Bibbia in Sami uscì invece nel 1810, mentre nel Novecento furono pubblicati libri in Sami con temi non religiosi. Interessante il primo libro scritto interamente da un autore sami: Muitalus Samiid Birra, di Johan Turi. Il testo parla del rapporto dei Sami con le renne ed è stato pubblicato nel 1910. Le regole ortografiche delle varie lingue Sami si cristallizzano e ottengono una norma solo negli anni 80 del Novecento, a oggi le lingue hanno la loro ortografia standard e i moderni sistemi operativi offrono le lingue sami come lingua di sistema e di immissione dei caratteri.

Le lingue sami utilizzano l’alfabeto latino con le lettere usate anche dalle lingue scandinave (anche scandinavi insulari) come Ää Öö Åå Ææ Øø  Đđ

In aggiunta, vengono usate anche: Áá Čč Ŋŋ Šš Ŧŧ Žž (Sami del Nord), Ʒʒ Ǯǯ Ǧǧ Ǥǥ Ǩǩ Õõ (Skolt Sami), Ńń (Lule Sami, in Svezia)

Il Kildin Sami invece usa l’alfabeto cirillico.

Qualche esempio pratico:

-Per ha un cane?

Nord Sami: Leago bieras beana?
Lule Sami: Le gus bieran bena?

Lule Sami
Buorre biejvve! Buongiorno
Buorre iehket! Buonasera
Gijtto! Grazie

Sami del sud
Buaregh! Ciao
Buerie aerede! Buongiorno
Buerie iehkede! Buonasera
Nåå nåå! Arrivederci!

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