Abbiamo appena superato il solstizio d’estate, che a tutti è noto come il giorno a partire dal quale le giornate iniziano a “scorciare”, cioè a diventare più brevi. Qui in Lapponia, ovviamente, questo concetto è molto relativo, visto che abbiamo circa 4 mesi di notte bianca ma, alla nostra latitudine (circa 66 gradi), solo un giorno di sole di mezzanotte vero e proprio, cioè oggi.
Visto che in molti confondono i due concetti cerco di spiegarli nella maniera più semplice possibile.
Il sole di mezzanotte è il fenomeno per cui, a nord di una certa latitudine in estate, e a sud di una certa latitudine opposta in inverno, il sole non tramonta mai. Questo fenomeno si verifica a causa dell’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano di rivoluzione intorno al sole. Tale inclinazione è di poco più di 23 gradi, e fa sì che intorno al 66esimo parallelo e spiccioli (90-23=66) si possa ammirare questo fenomeno. Visto dalla nostra prospettiva, il sole, dopo aver compiuto l’intero arco nel cielo, va ad “adagiarsi” sull’orizzonte, per poi risalire.
Il fenomeno del sole di mezzanotte è visibile solo oltre i 66 gradi e spiccioli di latitudine nord e sud. Il parallelo che unisce i punti in cui il fenomeno si avvista solo nel giorno del solstizio d’estate si chiama Circolo Polare. Le osservazioni del fenomeno nell’emisfero sud sono molto rare, in quanto occorrerebbe recarsi in Antartide (il Circolo Polare è quasi interamente contenuto nel continente antartico). A nord invece è più facile, in quanto il circolo attraversa ben 8 stati: Canada, Alaska, Russia, Finlandia, Svezia, Norvegia, Islanda (di pochissimo nell’estremità nord) e Groenlandia.
Oltre il Circolo Polare Artico vivono circa 4 milioni di persone in tutto il mondo, la maggioranza dei quali si trovano in Russia e nei Paesi Nordici, grazie alla mai abbastanza osannata Corrente del Golfo, che mitiga il clima e rende la vita a queste latitudini possibile e florida. Le città più grandi da cui si può ammirare il sole di mezzanotte sono Murmansk (popolazione 295.374), Norilsk (178.018) e Vorkuta (58.133) in Russia, Tromsø (75.638) in Norvegia e Kiruna (22.841) in Svezia. Rovaniemi (62.667) in Finlandia si trova qualche km a sud del Circolo, che attraversa il ben noto villaggio di Santa Claus. Tuttavia, salendo in cima alle alture di Ounasvaara (circa 200 metri di altezza sul livello del mare) si può vedere il sole di mezzanotte anche da lì, in quanto si riesce a “sbirciare” qualche decimo di grado sotto l’orizzonte da posizione elevata. Grazie all’altezza di 242 metri, la collina di Aavasaksanvaara (situata in Val di Tornio circa 20 km a sud del Circolo) ha la stessa caratteristica.
Andando verso nord, il numero di giorni a cavallo del solstizio di estate in cui è possibile ammirare il sole di mezzanotte aumenta con la latitudine. Ad esempio, nel paese di Pello, situato 30 km sopra il circolo, il sole non tramonta dal 4 giugno al 9 luglio (35 giorni!). A Ivalo, al 68esimo parallelo, non scende sotto l’orizzonte dal 23 maggio al 20 luglio, per un totale di 58 giorni. A Capo Nord dal 12 maggio al 31 luglio (80 giorni), e Longyearbyen, capitale delle isole Svalbard, dal 18 aprile al 25 agosto (130 giorni).
Antitetico al sole di mezzanotte è il fenomeno del kaamos, ovvero la notte polare, cioè quel periodo in cui il sole non sorge mai. Da molti ritenuto il periodo più bello dell’anno in Lapponia per merito dei colori meravigliosi, il Kaamos ha la stessa durata del sole di mezzanotte, ma a cavallo del solstizio d’inverno. Quindi a Ivalo il sole non sorge dal 3 dicembre al 9 gennaio, per un totale di 37 giorni. La differenza di circa 20 giorni rispetto alla durata del sole di mezzanotte si spiega con l’estensione della sfera solare nel cielo: il sole infatti occupa, nella sua interezza, circa mezzo grado di cielo. Definendo quindi il sole di mezzanotte come il periodo in cui il sole non tramonta completamente si ammette che anche un piccolo spicchio di sole rimanga sopra l’orizzonte, mentre per la notte polare è necessario che tutto il sole stia sotto l’orizzonte. Lo spessore angolare del sole spiega la differenza tra la durata dei due fenomeni, che non esisterebbe se prendessimo in considerazione il punto centrale del sole.
Altro discorso rispetto al sole di mezzanotte è quello della notte bianca. Infatti, la luce diurna sulla terra è visibile ben dopo il tramonto, in tutte le posizioni geografiche. Questo dipende dalla rifrazione dei raggi solari nell’atmosfera, che fa sì che la luce del sole filtri gradualmente finché il sole non si trova 18 gradi sotto l’orizzonte.
Questo avviene per gradi, che sono i vari tipi di crepuscolo. Quando il centro del sole si trova tra l’orizzonte e 6 gradi sotto, si ha il crepuscolo civile: il sole è tramontato (o, al mattino, deve ancora sorgere) ma per noi non fa differenza rispetto al giorno: si può leggere un giornale all’aperto senza l’aiuto di luci artificiali. Quando il centro del sole si trova tra 6 e 12 gradi sotto l’orizzonte si parla di crepuscolo nautico: sono visibili sia l’orizzonte (dalla parte in cui è tramontato il sole) sia le stelle più luminose, il che rende possibile orientarsi con le stelle quando si naviga. Quando il centro del sole si trova tra 12 e 18 gradi sotto l’orizzonte si parla di crepuscolo astronomico: la maggior parte delle stelle e degli oggetti astronomici è visibile, ma non tutti, a causa di raggi di sole che ancora filtrano attraverso l’atmosfera, e che a occhio nudo spesso si riconoscono solo in un timido chiarore all’orizzonte (nei giorni con buona visibilità e cielo sereno). La notte, infine, si ha solo quando il sole scende sotto i 18 gradi sotto l’orizzonte.
Ad esempio, a Ivalo, il giorno del solstizio di inverno (22 dicembre) il sole non sorge, ma si ha crepuscolo civile per circa 5 ore a cavallo del mezzogiorno solare. Subito prima e subito dopo il crepuscolo civile si ha circa un’ora e mezza di crepuscolo nautico, preceduto (di sera seguito) da un’ora e dieci di crepuscolo atmosferico. Si può quindi dire che la notte vera e propria non dura più di 14 ore neanche così a nord nel giorno più buio.
I vari livelli di crepuscolo influenzano la visibilità delle stelle e quindi dell’aurora boreale. Quest’ultima, a meno che non sia fortissima, richiede normalmente almeno il crepuscolo astronomico per essere osservata a occhio nudo (le macchine fotografiche più sensibili riescono a fotografarla anche durante il crepuscolo nautico). Ad esempio prendiamo il caso di Haparanda, la città svedese dove si svolgono i nostri tour invernali a caccia di aurora, situata intorno al 65esimo parallelo. Qui, il crepuscolo astronomico “sparisce” intorno al 25 aprile, e “riappare” intorno al 18 agosto: durante questi quattro mesi (scarsi) si può osservare la notte bianca, e non si vedono le aurore (tranne che nel caso di tempeste solari molto forti).
Visto che il crepuscolo atmosferico “sparisce” 12 gradi a sud del Circolo Polare nei giorni a cavallo del solstizio d’estate, le notti bianche si possono osservare molto più a sud, in teoria fino intorno al 54esimo parallelo, che grosso modo delimita la costa settentrionale della Polonia. Famose sono le notti bianche nelle capitali nordiche, nonché quelle di San Pietroburgo, situata anch’essa intorno al 60esimo parallelo.