La pesca con il retino sul fiume Tornio (Lippoaminen)

Ogni anno, in giugno, dopo che la piena dovuta allo scioglimento della neve è passata, nelle rapide meridionali del fiume Tornio si possono osservare le persone del posto pescare con il metodo tradizionale del retino, detto in finlandese lippoaminen. Il retino ha un “manico” lungo anche cinque metri, ed è quindi molto pesante ed elastico. Viene immerso nel fiume con la bocca verso la valle, e fatto trasportare dalla corrente lungo il fondo del fiume. Se nel tragitto si incontra un pesce in risalita lo si può tirare su, con una leva molto svantaggiosa e quindi un grande sforzo fisico.

Pesca con il retino dal pontile

Questa tecnica di pesca è caratteristica delle rapide di Kukkola, Matka e Vuento, situate sul fiume Tornio nei comuni di Tornio e Haparanda, e risale a tempi antichissimi. Nella foto sotto, tratta dall’archivio del comune di Haparanda e realizzata da Rollfoto, si nota lo stesso tpo di retino utilizzato da un pescatore nel 1938.

Ma la tradizione va molto più indietro negli anni. La sua origine si perde nella storia, ma viene menzionata per la prima volta da un emissario del re Gustavo I (detto anche Gustavo Vasa), che visitò queste zone intorno alla metà del Cinquecento. Di sicuro si hanno testimonianze che risalgono alla fine del Settecento, e le dobbiamo a un italiano.

Il disegno sovrastante, che raffigura le rapide di Matka fu invece realizzato dal generale svedese Anders Fredrik Skjöldebrand, che accompagnò l’esploratore mantovano Giuseppe Acerbi nel suo viaggio verso Capo Nord effettuato nel 1799. I suoi bellissimi disegni furono poi pubblicati nel 1801 in un libro denominato Voyage pittoresque au Cap du Nord, avec gravures. In questo disegno si notano degli uomini in un pontile di legno protratto verso il centro delle rapide, impegnati nella pesca, nonché un uomo che trasporta del salmone appena pescato verso la riva.

I pontili vengono costruiti a mano ancora oggi, subito dopo la piena di inizio estate, e smantellati in autunno prima che il fiume si ghiacci. Da secoli, servono per raggiungere i punti più profondi, dove è più frequente il passaggio dei pesci, con il retino. Mantenere l’equilibrio mentre si tira su un pesce che può arrivare anche a pesare venti chili è impresa ardua, specie se si considera che le assi di legno su cui si sta in piedi sono semplicemente appoggiate al pontile, e quindi traballano al minimo movimento. Anche un piccolo errore può costare caro al pescatore, in quanto l’impeto del fiume che scorre sotto può rivelarsi molto pericoloso. La foto qui sotto, di Giovanni Gambacciani, mostra bene il contesto.

Pesca con il retino a mezzanotte

La tradizione del lippoaminen ha ancora oggi tanti adepti, anche se i pescatori giovani scarseggiano, specie in inverno quando si pesca la bottatrice (l’unico merluzzo di acqua dolce) con le nasse immerse sotto il ghiaccio. Sono in corso le procedure di richiesta di iscrizione di questa tradizione al Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.

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